È assai probabile che il toponimo Milo abbia origine da un antico mulino ad acqua, una piccola costruzione nello scarruni che permetteva agli abitanti dei boschi e delle contrade vicine di macinare il loro grano. Il primo mulino risale sicuramente al Medioevo ed è citato, assieme ad una torre e a case con hospitia (probabilmente un fondaco), in un documento del 1391. Il locum, in ossequio al Mulino, era chiamato Aqua Mili o, in volgare, acqua di lu Milu. Dopo i lavori di restauro, sono tornati visibili i due piani di cui la struttura è costituita: quello del mulino vero e proprio e la càmmira dâ rota, cioè il vano che ospitava la macchina idraulica; oltre alla giuttene, i ripiani che servivano per l’accatastamento della farina, e al foro con l’asse che dalla pala dell’acqua si agganciava alla mola soprana. Un tratto di arco ricostruito ricorda l’antica saia sospesa che trasportava l’acqua fino alla botte del mulino. Per i Milesi il mulino rappresenta un’esile traccia che ricollega il paese alle sue origini medievali e, prima ancora, bizantine.