Il 1932 fu un anno straordinario, soprattutto per la piccola comunità di Fornazzo: il 4 agosto, infatti, mons. Evasio Colli benedisse la prima pietra della tanto sospirata chiesa che sarà costruita e aperta al culto entro i due anni successivi. Le vicende travagliate che portarono alla sua realizzazione furono riassunte dal sac. Salvatore Fichera in alcune pagine della Cronistoria della Parrocchia S. Cuore stilata intorno agli anni Settanta del Novecento, e sono altresì documentate in una serie di lettere al Vescovo e al Papa.n occasione della visita pastorale di mons. Fernando Cento avvenuta nel 1926, gli abitanti di Fornazzo avevano espresso con forza il loro desiderio di avere una chiesa nel borgo, adducendo, fra le altre ragioni, la distanza considerevole dal centro di Milo. Gli abitanti, incoraggiati in tal senso, fecero una prima raccolta di fondi che spesero per la sistemazione del terreno ove doveva sorgere la chiesa e padre Fichera inviò, il 28 ottobre 1930, una prima supplica a Pio XI per chiedergli un intervento finanziario a sostegno della sua costruzione. A distanza di due anni, da Roma non era arrivata ancora alcuna risposta tanto che un gruppo di donne, all’insaputa del parroco di Milo e del vescovo, presero l’iniziativa di inviare una petizione al Santo Padre. E così, cinque mesi dopo, fu posta la prima pietra e il 29 giugno del 1934, in meno di due anni, la chiesa, benedetta da mons. Russo, faceva bella mostra di sé in posizione leggermente dominante rispetto al piano stradale, proprio di fronte alla villa Leotta.